Dott.ssa Giuliana Felici

PSICOLOGA E PSICOTERAPEUTA

Via Appia Nuova 261 - Roma

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cell. 338.1169191

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“Come l’ho imparato?”

 

…..Vorrei impegnarmi, fare gli esami, laurearmi, ma non riesco, mi dico sempre che non ce la farò, gli altri vanno avanti, riescono, io non ce la farò….

….Mi alzo la mattina sempre con questa angoscia, non so, faccio fatica a fare tutto, non mi interessa niente, non mi diverte niente, sempre questo peso sul cuore…..

….Devo essere all’altezza della situazione, fare bella figura, essere apprezzato, non posso permettermi di sbagliare, che ansia, l’ansia mi accompagna ogni giorno…..

….Non posso fidarmi di nessuno, gli altri potrebbero approfittarsi di me, meglio stare lontani e cavarsela da soli….

….Mi sveglio la notte e mi metto a mangiare, mi calma il vuoto che sento dentro, mangio e non mi rendo conto di cosa sto mangiando e quanto, poi sto male, non riesco a vedermi allo specchio….

Potremmo continuare all’infinito a scrivere elenchi di convinzioni su di sé, sugli altri, sulla vita, catastrofiche, sgradevoli, potremmo elencare i sentimenti più spiacevoli che le accompagnano e il dolore nel corpo, ma c’è un filo conduttore che lega tutto questo: “Come l’ho imparato?”.

Come ho imparato a dirmi tutto questo, a umiliarmi, a deridermi, a criticarmi, a bloccarmi?

Si perché la verità è che “l’ho imparato”!

I bambini non nascono con questi pensieri e questi sentimenti.

Eric Berne, fondatore dell’Analisi Transazionale, ci racconta, descrivendo come noi costruiamo il nostro Copione di vita, che noi nasciamo tutti principi e principesse, i bambini hanno tutti potenzialità, risorse, voglia di vivere, godere di ciò che fanno, voglia di esplorare, conoscere, sono curiosi, se cadono si rialzano senza “criticarsi”, se sbagliano guardano oltre. Le esperienze della vita ci portano poi ad essere dei ranocchi, inconsapevoli delle competenze che abbiamo, sempre alla ricerca di una magica soluzione esterna.

Lo spazio della psicoterapia diventa allora proprio quel momento speciale per specchiarsi e ritrovare il nostro principe interno, la nostra principessa, che sono stati costretti, dagli eventi esterni traumatici a trovare strategie, seppur insane, per sopravvivere. “I nostri difetti di oggi erano le nostre risorse”!

In questo spazio speciale, tutto per noi, possiamo finalmente chiederci: “Come ho imparato tutto questo?”; trovando così il modo per cambiare vecchie abitudini e costruirne di nuove.

Se siamo Abituati a maltrattarci possiamo imparare a volerci bene, a fare per noi e per gli altri del bene.

Sono schemi di memoria che si ripetono e il cervello ripropone ciò che a lui è familiare, seppur disadattivo.

Dobbiamo solo riconoscere questo modo di pensare, sentire, decidere di cambiarlo e farlo, elaborando le esperienze traumatiche che ci hanno condizionato e costruendo una nuova rete mnemonica nel cervello.  Piano piano ripetendo il nuovo schema di pensiero, emozione, sensazione e comportamento, questa nuova memoria diventerà lei più familiare di quella antica che andrà in “disuso”.

Come ho imparato a camminare? Come ho imparato ad allacciarmi le scarpe? Come ho imparato a leggere e scrivere? Come ho imparato a nuotare? Come ho imparato ad andare in bicicletta? Come ho imparato a guidare? Come ho imparato a fare amicizia? Come ho imparato ad ascoltare?

Attraverso l’esercizio, con l’energia che ci dà la motivazione, con la curiosità di scoprire il nuovo e il piacere di goderne.

Questi ingredienti li possiamo usare per ogni cosa della nostra vita, il nostro cervello, il nostro corpo funziona così. Siamo Grati per questo e facciamo “Pratica”.

Questa è l’arte del Cambiamento

 

 

 

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