Dott.ssa Giuliana Felici

PSICOLOGA E PSICOTERAPEUTA

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Pillole di Conoscenza

 

Come funziona il nostro Cervello?

Possiamo in modo semplice approcciare alla conoscenza del nostro cervello dividendolo in parti vecchie e parti nuove. Il Cervello antico (più di 200 milioni di anni di evoluzione), chiamato anche “cervello rettiliano” ci permette di appagare i bisogni fisiologici, lotta, fuga e accoppiamento, le tre F, feeding (alimentazione), fighting (lotta), fleeing (fuga) e having sex (accoppiamento). Con l’evoluzione dei Mammiferi si è sviluppata la Corteccia Limbica, grazie alla quale nasce l’attaccamento per la prole, la cura per l’altro, la capacità di comunicare, giocare, provare affetto. Questa è la parte del cervello che ci permette di provare le emozioni di rabbia, paura, tristezza, gioia.

Il cervello antico si basa su Motivazioni di Sopravvivenza come la ricerca del cibo, la procreazione, l’attaccamento, la lotta, la fuga, l’immobilizzazione, la sottomissione, tutte emozioni di base.

Circa due milioni di anni fa i nostri primati antenati iniziarono a sviluppare capacità di pensiero sempre più complesse, grazie al “Cervello Nuovo”, la corteccia prefrontale, che ha capacità di immaginare le cose, pensare al futuro e pianificare, pensare al nostro pensiero, riflettere su episodi del passato.

Queste abilità del cervello nuovo interagiscono con quelle del cervello antico, creando sia esperienze piacevoli, ma anche preoccupazioni, ruminazione e ansia.

 

Competenze del Cervello Nuovo

Immaginazione, Pianificazione, Ruminazione, Preoccupazione, Auto-coscienza

Competenze del Cervello Antico

Motivazioni (accudimento, competizione, evitamento)

Emozioni (rabbia, paura, tristezza, gioia)

Comportamenti (lotta, fuga, sottomissione)

 

In che modo sapere tutto questo è importante?

Riconosciamo la realtà del funzionamento del nostro cervello, che è così complesso.

La nostra mente è spesso difficile e caotica e possiamo accettare questo e pensare che

Non è colpa nostra

Spesso pensiamo che non dovremmo sentirci come ci sentiamo, o pensare quello che pensiamo, ma non siamo noi a scegliere di avere questo cervello.

Il Cervello risponde sempre con finalità protettive e di sopravvivenza, anche l’ansia è una risposta psicofisiologica che si attiva per permetterci di sopravvivere ad una minaccia interna o esterna.

Sapere come funzioniamo ci permette di costruire strategie per creare una sincronia tra i due sistemi, senza colpevolizzarsi e scegliendo a quale dei due “cervelli” dare più ascolto.

La vita comincia quando decidiamo che cosa vogliamo farne.

Un vecchio raccontò a suo nipote una storia. «Mio caro, la battaglia nel nostro cuore è combattuta da due lupi. Un lupo è malvagio: è collera, gelosia, tristezza, rammarico, avidità, arroganza, autocommiserazione, colpa, risentimento, inferiorità, falso orgoglio, superiorità; è l’ego. L’altro è buono: è gioia, pace, amore, speranza, serenità, umiltà, gentilezza, benevolenza, immedesimazione, generosità, verità, compassione e fede». Il nipote, dopo averci pensato per qualche minuto, chiese al nonno: «Quale dei due lupi vince?». II vecchio rispose semplicemente: «Quello che tu nutri». La vita è la somma delle tue scelte. Scegli con saggezza quale lupo nutrire. Chi, prima di decidere, vuol vedere ogni cosa con assoluta certezza non deciderà mai.

 

(Henri-Frédéric Amiel)

 

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